«Rossella Urru è viva e sta bene». Ma bene è sicuramente una parola troppo grossa per una ragazza tenuta in ostaggio nel cuore del deserto del Mali da 215 giorni. La buona notizia è arrivata dal Paese centrafricano attraverso quei soliti sconosciuti canali che finora hanno permesso di tenere accesa la fiammella della speranza. «Elementi inconfutabili sulla sorte della giovane cooperante di Samugheo e dei due spagnoli rapiti con lei il 23 ottobre: il maiorchino Enric Gonyalons e la madrilena Ahinoa Ferndandez de Rincon, sono stati forniti alle autorità spagnole che seguono il negoziato con i terroristi del Mujao», ha scritto il sito Globalist.it affermando di aver ricevuto l’indiscrezione da un’autorevole fonte spagnola particolarmente vicina a chi sta portando avanti la trattativa per la liberazione degli ostaggi. Che in questi giorni era diventata particolarmente delicata a causa del minaccioso ultimatum lanciato dai terroristi del Mujao (Movimento per l’unicità e la jihad in Africa occidentale) che attraverso il loro portavoce, Adnan Abu Walid Sahroaoui, avevano minacciato di uccidere Enric Gonyalons poichè «le trattative sono su un binario morto visto che la Spagna sta rimandando ogni tornata di negoziato. Questi rinvii stanno mettendo a rischio la vita dell'ostaggio Gonyalons».
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